In Turchia nasce l’Antakya Museum Hotel, un Hilton a 5 Stelle dove si può soggiornare comodamente affacciati sui resti di un’antica metropoli ellenistica.

Sembra assurdo che un hotel moderno a 5 stelle e un museo di reperti archeologici possano convivere nella stessa struttura, e invece è proprio ciò che accadrà ad Antiochia, in Turchia.

La scelta di ideare un progetto del genere e portarlo avanti può apparire curiosa se non si conoscono i dettagli, ma in realtà questa storia racconta come un intoppo imprevisto possa dar vita a qualcosa di straordinario e unico nel suo genere.

Le vicende

Tutto ha inizio intorno al 2010, quando la catena alberghiera Hilton Worldwide individua Antiochia come luogo in cui far sorgere un nuovo hotel.

Sceglie di posizionarlo nei pressi della Grotta di San Pietro, naturalmente scavata nella roccia e che ospita quella che viene considerata la prima Cattedrale del cristianesimo.

Durante gli scavi vengono ritrovati importanti reperti archeologici comprendenti resti della città antica, manufatti e oggetti antichi e – soprattutto – il più grande mosaico al mondo, che si suppone sia stato creato da 13 diverse civiltà antiche.

I motivi decorativi sono stati identificati come risalenti a vari periodi, da quello ellenistico a quello islamico.

Si è deciso quindi di non interrompere i lavori, ma di dar loro un nuovo intento: costruire un hotel – museo.

L’hotel museo di Antiochia

Il progetto unisce l’atmosfera antica di una metropoli caduta e la modernità di un hotel a 5 stelle.

I lavori sono affidati a un team di esperti che si approcciano con le dovute attenzioni al trattamento dei ritrovamenti.

A capo troviamo l’EAA – Emre Arolat Architects, studio di architetti con sede a Istanbul.

I lavori di illuminazione, invece, sono stati affidati congiuntamente allo Studio Lighting Design di Duygu Sonmez Cakir, sempre di Istanbul, all’architetto Piero Castiglioni e a Marco Petrucci, lighting designer il cui obiettivo è “intervenire con una sofisticata capacità di proporre la modernità sulla storia dei reperti archeologici, con azioni tutt’altro che imponenti.

Il sistema illuminotecnico evidenzia i reperti e, contemporaneamente, illumina le principali sale e funzioni dell’hotel.

Per far fronte alla particolare situazione, hanno scelto di lavorare su ogni parte del progetto in maniera altrettanto particolare: invece di costruire un edificio compatto, trattano ogni elemento come singola unità.

La struttura si espande per 366.000 metri quadrati e, nei piani superiori, prevede la presenza delle sale dedicate ai servizi tipici di un hotel di lusso: spa, ristoranti, suites e spazi ricreativi.

Al piano terra, in prossimità dei ritrovamenti, si è scelto di rispettare l’antica struttura della città. Questi sono infatti incorniciati da colonne che seguono la direzione verso cui si muoveva originariamente il letto del fiume Oronte.

Le colonne sono coperte da lastre di vetro che hanno la duplice funzione di visuale sulla zona antica e pavimento per le strutture moderne sovrastanti.

L’apertura dell’Hotel è prevista per il 2025 e sarà un’occasione perfetta per conoscere le località turche e alloggiare per la prima volta nella storia in un museo.

Perché l’importanza di un museo?

La città di Antiochia, ex Antakya, ha alle spalle un’importanza storica non da poco: fondata nel 300 a.C., è stata una delle più grandi metropoli del mondo antico.

Sorge sulle rive del fiume Oronte, nell’attuale provincia turca di Hatay, ma è talmente vicina alla Siria che in passato era conosciuta come Antiochia di Siria.

 Nonostante sia poi caduta in declino intorno al 500 d.C, è ancora oggi una testimonianza della Turchia antica, a partire dalla presenza della Cattedrale di San Pietro.

La città ospita infatti numerosi resti dell’arte ellenistica e bizantina, a partire da manufatti in terracotta, monete antiche, statuette e gli altri oggetti ritrovati durante gli scavi per l’hotel Hilton.

Ma la vera caratteristica del posto è la presenza dei famosi mosaici di Antiochia.

Questi ricoprono la città per circa 10.000 metri quadrati, di cui 1.050 corrispondono alla superficie mosaicata più grande al mondo, proprio quella trovata sul terreno del futuro hotel!

Lasciare intatti i reperti e, anzi, omaggiarli con un museo era la cosa più ovvia da fare.